lunedì 23 ottobre 2017

Sono ancora qui

Avevo scritto un bel post, stavo per pubblicarlo e beh, l’ho eliminato.
Lo so, non aggiorno il blog da decisamente troppo tempo e no, non tenterò di recuperare il tempo perduto con un post chilometrico. Da questo momento farò post più brevi e concisi, magari con informazioni più specifiche che possono essere utili ai futuri exchange students in Australia.
Brevemente in questi ultimi mesi sono arrivata nella famiglia definitiva (madre, padre e due bambine di 11 e 14 anni), ho visto finalmente la grande barriera corallina, sono andata all’informal, ho finito il primo term dopo aver fatto gli esami, ho compiuto 16 anni, ho fatto il corso di diving (ora ho il brevetto PADI), sono andata in vacanza a Mission Beach, ho iniziato il secondo e ultimo term (ho cambiato chimica con economia domestica e matematica per internazionali con matematica avanzata), sono andata a fare snorkeling con la scuola, ho fatto falò e mille altre cose.
Ma soprattutto, per la prima volta, sono stata veramente homesick. Sembra assurdo che, nonostante abbia cambiato quattro famiglie, io abbia affrontato tutto in maniera molto serena ma, appena arrivata nella famiglia definitiva, abbia iniziato a sentirmi homesick. Ho capito, e forse non molti saranno d’accordo con me, che la famiglia è una sola. Forse sono stata io sfortunata, forse è per il rapporto che ho con la mia vera famiglia, ma qui non riesco mai a sentirmi pienamente a casa.
Casa è dove sei accolto a braccia aperta, dove puoi condividere liberamente le tue idee e i tuoi problemi, casa è il posto sicuro. E beh, io non mi sento così qui.
Sono qui da 110 giorni, sembrano tantissimi. Quante cose sono cambiate da quando ho salutato i miei genitori nell’aeroporto di Roma Fiumicino, non avrei mai immaginato così la mia esperienza, molte mie certezze sono state frantumate. Ma non mi sento cambiata, mi sento ancora la fragile ragazza insicura, anche se so che probabilmente non è così, dato che mi sono trovata molte volte ad affrontare e superare i miei limiti, 
Tra 40 giorni sarò in Italia e, se da una parte non vedo l’ora di avere la libertà di fare tutto ciò che amo, dall’altra parte sono terrorizzata. La mia vita qui non è ancora completa, nonostante io abbia finalmente un gruppo di amici. Sento che c’è un pezzo mancante.
Non posso credere che tutto ciò che ho sempre sognato stia per finire, ma so che la mia vita non finirà il 2 dicembre, quando il mio aereo decollerà. Fortunatamente ho tutta una vita davanti per vivere i miei sogni.
Per oggi è tutto, spero di aggiornare presto.
Un bacio,
Eleonora

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